Harraga, hurrìa
Dal 22 settembre scorso dieci harraga ribelli sono rinchiusi nel carcere delle Vallette, accusati di aver dato vita ad una delle più grandi rivolte (con evasione) nella storia del Centro di corso Brunelleschi. I giudici hanno convalidato il loro arresto, e il Tribunale del Riesame lo ha confermato senza battere ciglio: una punizione per loro, colpevoli di avere sfidato con il ferro e con il fuoco la macchina delle espulsioni; un ammonimento per tutti i senza-documenti ancora rinchiusi nel Centro, affinché nessuno segua il loro esempio.
In queste settimane, gruppi di nemici delle espulsioni e svariati abitanti di Porta Palazzo stanno dando vita ad una serie di iniziative per gli arrestati, partendo da quelle più spicciole: cene e concerti per raccogliere fondi, sostegno legale, presidi in piazza, volantini (1, 2) e manifesti. Domenica prossima, il presidio sotto al Centro sarà anche per ricordare quella rivolta e quegli arresti – oltre a quello di Osmane della settimana scorsa.
E poi una serie di cartoline da inviare alle Vallette ai dieci, per ribadire loro che chi si ribella dentro ai Centri non è mai solo: da Porta Palazzo ne sono già state inviate parecchie, fate anche voi altrettanto…
Avvertenze. Stampate il fronte delle cartoline (1, 2, 3, 4, 5) su di un cartoncino abbastanza rigido; poi giratelo, rimettetelo in macchina e stampateci dietro questa griglia già compilata con l’indirizzo del carcere. Ritagliatele, affrancatele, aggiungete il nome di uno degli arrestati, la dedica che preferite nella lingua che più vi aggrada, e speditele. Fino ad ora solo Mohamed Ali Ben Ahmed, Bilel Ayari, Jabr Rime e Otman Bki ci hanno confermato di essere d’accordo che i loro nomi vengano resi pubblici: per gli altri vi diremo man mano.
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