Continua lo sciopero a Torino, nuovi racconti da Roma
Il secondo giorno di sciopero della fame al Cie di Torino è iniziato presto, esattamente alle sei del mattino, con una perquisizione della polizia che ha sequestrato accendini e lamette. I reclusi raccontano anche di insulti e provocazioni. Nonostante l’intimidazione, anche oggi hanno rifiutato il cibo tutte le donne e tre quarti degli uomini, come ieri sera.
Ascolta il racconto della perquisizione:
[audio:https://macerie.org/wp-content/uploads/2009/10/pestaggio-a-ponte-galeria_4_ottobre.mp3]E proprio ieri sera, mentre diverse volanti di pattuglia attorno a corso Brunelleschi erano intente a controllare i documenti a un gruppo di antirazzisti, dall’altro lato in via Mazzarello è partita una serie di fuochi d’artificio. Che coincidenza, avranno pensato i fermati, per fortuna che a festeggiare lo sciopero ci ha pensato anche qualcun altro!
E sono arrivati, intanto, nuovi dettagli sul pestaggio di Roma dell’altra sera. Al pestaggio nella camera di isolamento hanno assistito almeno quattro dipendenti della Croce Rossa, che non hanno mosso un dito per impedire le violenze. Insieme a loro era presente anche un medico, una dottoressa che – al contrario dei crocerossini – si è messa ad urlare contro le guardie pregandole di fermarsi. Continuano, poi, gli episodi di autolesionismo: in due, ieri sera, si sono tagliati. Uno alla gola. Medicati nell’infermeria del Centro sono stati riportati nelle gabbie.
Per finire sulla giornata romana, stanno circolando le dichiarazioni fatte all’uscita dal Centro dai quattro Consiglieri ragionali della sinistra – Anna Pizzo, Enrico Fontana, Luisa Laurelli e Ivano Peduzzi – che hanno visitato la struttura lunedì. In soldoni hanno raccontato che gli operatori di Ponte Galeria smentiscono categoricamente ogni pestaggio e che il vero problema del Centro sono i Consolati che non collaborano per rendere i rimpatri abbastanza celeri e le Asl che si ostinano a fornire i propri servizi con una lentezza incompatibile con il ritmo delle deportazioni. Insomma, presenteranno una bella mozione perché la Regione Lazio ci metta del suo per oliare un po’ gli ingranaggi della macchina delle espulsioni e farla andare più veloce. Insieme ai quattro, però, è entrata anche una giovane giornalista: ha fatto tutta la visita con i politici e ha visto tutto quello che hanno visto loro. A differenza loro, però, all’uscita non ha nascosto niente: oggi i reclusi le hanno telefonato per ringraziarla dell’onestà che ha dimostrato, ai consiglieri regionali no.