Sguardi
«Non dormiamo, stasera!» Così ci dicono, all’una e mezza di notte, i reclusi di corso Brunelleschi. Dormire è abbassare lo sguardo, ma lo sguardo i prigionieri vogliono tenerlo fisso sui poliziotti che se ne stanno schierati dall’altra parte delle gabbie. Si guardano in cagnesco sin dall’ora di cena, quando i reclusi delle due aree maschili hanno gettato tutto il cibo per terra invece di mangiarselo. Da lì un crescendo di tensione, con la polizia che si moltiplica e i detenuti che non abbassano lo sguardo. Ad un certo punto dalle strade fuori dal Centro arrivano slogan, battiture, petardi e fuochi d’artificio. I reclusi, contenti, rispondono e urlano «libertà!», e la polizia si innervosisce ancora di più e provoca, e i reclusi rispondono bersagliando gli agenti con frutta e bottiglie d’acqua fino a farli ritirare. La polizia rientra con i rinfozi. Attimi di calma e poi di nuovo urla: «libertà!», «libertà!». In mezzo a tutto questo, qualche manganellata ai reclusi che escono dalle gabbie per prendere la terapia.
In realtà, questa serata di tensione ha avuto origine a metà pomeriggio di oggi, quando un recluso brasiliano è stato portato via dalla polizia per essere deportato: senza preavvisarlo, l’hanno acciuffato di tutta fretta così com’era vestito, con la tuta e le ciabatte, senza fargli prendere le sue cose e per di più dandogli un po’ di mazzate di fronte a tutti. Ascoltate il racconto di un testimone, raccolto da Radio Blackout:
[audio:https://macerie.org/wp-content/uploads/2009/10/brunelleschi-espulso-brasiliano-27-ottobre-2009.mp3]Aggiornamento ore 2.00. Dentro al Centro si sente ancora battere ed urlare. C’è anche del fumo che si alza, non si sa dovuto a cosa.
Aggiornamento ore 3.00. Ora tutto tace, probabilmente la protesta è rientrata. A domani maggiori aggiornamenti.
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