Il pane quotidiano
Si è conclusa, davanti ai cancelli della Ce.Id.Es. di Pian del Lago, la protesta avviata venerdì mattina dai 120 dipendenti della cooperativa “Albatros” che da nove anni ha in gestione lo stabilimento. Sono stati i dirigenti di Cgil (Claudio Di Marco e Luisa Lunetta), Cisl (Carlo Argento e Gianfranco Di Maria) e Uil (Salvatore Pasqualetto) a convincerli, dopo che i sindacalisti avevano avuto notizie che la committenza non sarebbe intenzionata a ridimensionare lo stabilimento nisseno e che quindi non ci sarebbe il rischio della riduzione dei posti di lavoro. Il “sit in” dei lavoratori è andato avanti per due giorni, durante i quali c’è stato chi ha fatto lo sciopero della fame e della sete (come Gaetano Crifasi, di 44 anni, sposato e con due figli a carico) e coloro i quali, con il sacco a pelo o solamente con una coperta, davanti all’ingresso dello stabilimento vi ha trascorso pure la notte. Manifestazioni queste di preoccupazione, che – dopo l’ennesimo trasferimento di parte delle materie prime ancora grezze verso gli stabilimenti di Bari e di Brindisi – il lavoro possa a breve diminuire. «La situazione si fa per noi pesantissima – ha sottolineato Alessandra Burò – perché lo stabilimento nisseno ha una capacità produttiva che supera i 500 pezzi mensili ed è in base a questa cifra che sono state fatte le assunzioni dalla “Albatros”. Per cui più le materie prime vengono portate via dallo stabilimento, più si rallenta la produzione e maggiore è il rischio che si possa arrivare a dei licenziamenti. Un fatto del genere risulterebbe per noi drammatico, anche perché per questo lavoro abbiamo dato l’anima. Per impedire che svuotassero ancora lo stabilimento ci siamo messi davanti ai camion e sono intervenuti i poliziotti».
La crisi dello stabilimento nisseno è originata dal rogo della settimana scorsa, che ha distrutto parte delle struttura. Da qui l’esposizione da parte dei dipendenti della “Albatros” dei cartelli in cui viene chiesta chiarezza alla committenza: «Pian del Lago: out of order?», «Lottiamo per il nostro futuro» e «Aspettiamo risposte certe».
La Sicilia, 21 novembre 2009
Sulla lotta dei dipendenti della cooperativa Albatros leggi anche:
Rassicurazioni ai dipendenti Albatros
(Sì, sì, avete capito bene. I dipendenti della cooperativa “Albatros”, che ha in appalto da nove anni il Centro di Identificazione ed Espulsione di Caltanissetta, sono in agitazione perché, dopo la rivolta che ha reso inagibile parte del Centro, la polizia ha trasferito altrove pressoché tutti i reclusi del Cie ed ora sta trasferendo anche gli “ospiti” del Cara. Nell’estremo tentativo di non farsi portare via il proprio “pane quotidiano” i lavoratori in lotta hanno pure bloccato i pullman carichi di richiedenti asilo diretti a Bari e a Brindisi, guadagnandosi qualche manganellata dagli uomini dell’antisommossa che hanno velocemente liberato la strada.)