Si può fare, in effetti

save libero

Questa mattina, nel bel mezzo del Primo maggio torinese, il vicequestore del Commissariato “Dora-Vanchiglia” si è preso una gran bella sbandierata sulla testa. Sì, sì, proprio lui, Gian Maria Sertorio, il gran capo della polizia di Porta Palazzo: il cappello gli è volato via, come potete vedere dall’immagine qui sopra, e pare che poi sia finito lui pure giù per terra. Alcuni giornali scrivono che le sue condizioni siano “abbastanza serie”, ma ne dubitiamo visto che poco dopo l’accaduto si è risistemato il cappello sulla capoccia offesa ed è ritornato a comandare i suoi uomini, consolato dal sempre presente Spartaco Mortola.

Secondo alcune voci, sulla bandiera in questione ci sarebbe stato scritto: “Basta lager!”. E questo sarebbe certo un caso, ma ben significativo visto che Sertorio è proprio uno di quelli che i lager li fa riempire, considerata la grande quantità di senza-documenti catturati alle fermate degli autobus di Porta Palazzo dai suoi uomini e rinchiusi dentro al Cie di corso Brunelleschi.

Poco dopo questi fatti un nostro compagno carissimo, Saverio, è stato preso dalla Digos, portato in Questura e poi in carcere alle Vallette. Non sappiamo ancora quando sarà la convalida del suo arresto, né se invece sarà giudicato per direttissima. Unica reazione al suo arresto, fino ad ora, un piccolo corteo spontaneo, che ha percorso in lungo e in largo la zona di Porta Palazzo per chiederne la liberazione: ma contiamo che le iniziative in sua solidarietà si moltiplichino, più o meno in ogni ambito di movimento.

Per intanto vi diamo appuntamento proprio di fronte al lager di corso Brunelleschi: il già previsto presidio di solidarietà con i reclusi in sciopero è spostato alle 21, e sarà anche in solidarietà con Saverio.

(Ma che ci faceva Gian Maria Sertorio, questa mattina, in mezzo alla folla del Primo Maggio? Lavorava, ovviamente. E questa mattina il suo compito era quello del moralismo più bieco: impedire l’entrata in piazza Castello della bellissima e applauditissima Papessa dello spezzone anticlericale del corteo. Ma non c’è mica riuscito, e dopo un po’ di spingi-spingi e dopo quel benedetto colpo di bandiera, la Papessa è passata.)

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