Un appello da via Corelli e qualche novità da via Mattei

Milano. «Ci fanno sapere i detenuti di Corelli che questo pomeriggio verso le 17 Kabili, un ragazzo di 22 anni, ha provato ad impiccarsi con una corda ed è stato trasportato in “codice rosso” in ospedale. I detenuti della sessione C, quella dove stava anche Kabili, ci dicono che le sue condizioni sono gravissime, che aveva perso i sensi e che dalla bocca uscivano dei liquidi. Kabili è uno dei ragazzi che sta facendo lo sciopero della fame a staffetta, ma non sopportava più di stare rinchiuso dentro questo lager. I suoi compagni continuano a chiedere notizie alla Croce Rossa ma gli aguzzini non danno informazioni. Abbiamo provato a capire dove è stato portato ma non siamo riuscite a saperlo. Da dentro ci chiedono di far girare la notizia il più possibile. Vi aggiungiamo qui il recapito telefonico del Cie di via Corelli: 02.70001950»

Bologna. «Il ragazzo che si era cucito le labbra è stato deportato in Marocco, le prime notizie parlavano invece di un trasferimento a Corelli. Parte dei rivoltosi del 24 maggio sono stati trasferiti a Corelli e a Bari e solo due o tre sono rimasti a Bologna. Ancora dormono in condizioni precarie perché le celle non sono state risistemate affatto nonostante avessero detto che li facevano rimanere all’aperto tutto il giorno per poter fare i lavori. Oggi ci hanno fatto sapere che gli ultimi “bruciamenti” del 24 maggio sono stati fatti in protesta per il mancato accoglimento delle richieste di trasferimento fatte dai reclusi. I trasferimenti vengono richiesti perché chiunque entri a Bologna e a Modena sa che non uscirà per nessuna ragione prima dei sei mesi e che in questi due Cie non viene concesso niente di niente. Questo è quanto continuano a ripeterci tutti quelli con cui riusciamo a parlare. Lo sciopero della fame continua, un ragazzo è dimagrito 10 chili ma proseguirà nella protesta. Anche lui chiede almeno il trasferimento. Sono informati del corteo di sabato 19 giugno e ringraziano per la solidarietà.»