La messa delle 11

«Stamattina nella chiesa di Santa Chiara a Collegno, vicino a Torino, è accaduto un mezzo miracolo: durante la messa delle 11 dall’affollata platea si è levata la disperata voce di un recluso di un Cie, registrata durante un violentissimo pestaggio compiuto dalla polizia nel corso di una protesta. La folla dei fedeli, stupita e incuriosita, si è ritrovata tra le mani dei volantini che denunciavano la situazione nei Cie e il ruolo della Confraternita delle Misericordie nella gestione dei lager di Modena e Bologna, Confraternita a cui la Misericordia di Collegno è affiliata. Dopo qualche minuto si è capito che il miracolo era dovuto ad alcuni fedeli antirazzisti mescolatisi alla folla, di cui uno (evidentemente, buon per lui, non avvezzo a frequentare i luoghi di culto…) aveva parcheggiato la bicicletta accanto al confessionale. Le vie del signore sono infinite…»

Leggi il volantino distribuito.

NIENTE MISERICORDIA NEI C.I.E.

 

A Collegno esiste un’associazione di volontariato cattolica, la “Misericordia”, che fa un prezioso servizio di guardia medica e di pronto soccorso con le ambulanze.

Purtroppo però questa associazione è parte integrante della Confederazione Nazionale delle Misericordie d’Italia, che gestisce il Centro di Identificazione ed Espulsione (Cie) per senza-documenti di Crotone e, per mezzo della Misericordia di Modena, anche quelli di Modena e Bologna. Come qualcuno già saprà, questi Centri (che qualcuno chiama ancora “Centri d’accoglienza”) sono delle vere e proprie prigioni dove vengono rinchiusi gli stranieri che non sono in regola con il permesso di soggiorno – magari semplicemente perché hanno perso il lavoro. Migliaia di persone ogni anno transitano in queste enormi gabbie per poi essere caricati a forza in un aereo, o in una nave, e tanti altri invece ne usciranno con un decreto di espulsione in mano che li porterà in carcere al primo controllo di polizia. Chi ha l’appalto di gestione di questi
Centri collabora quotidianamente con questa ingiustizia, e ci guadagna pure sopra, senza alcuna misericordia. Non solo. Accetta silenziosamente tutto quel che vede (i pestaggi della polizia, le condizioni di vita umilianti, le vessazioni, l’uso degli psicofarmaci nel vitto…) quando non vi partecipa direttamente.

La gestione dei Centri per senza-documenti è un affare scandaloso nel quale si sono tuffate, anche in passato, tante associazioni cattoliche. Una per tutte la fondazione “Regina Pacis”, con il Centro di San Foca, sul litorale salentino. Coperto dal vescovo di Lecce Monsignor Ruppi, il responsabile Don Cesare Lodeserto ha governato per anni il Centro a suon di bastonate e ricatti, tanto esageratamente sicuro di sé da farsi… arrestare. Ora quel Centro è chiuso e Don Lodeserto, riabilitato all’istante, è stato mandato a fare affari in Romania, sempre a nome della Curia ma lontano da occhi indiscreti.
Se dobbiamo dirla tutta la Misericordia modenese, con il suo Governatore Giovanardi, le sue coperture politiche ed ecclesiali, il suo rifiuto sprezzante di ogni critica ricorda molto da vicino queste vicende leccesi, che in tanti vorrebbero dimenticare. A meno che non la si fermi. Bisogna che la Misericordia smetta di gestire i Cie, e che i CIE siano chiusi.

Chiedi alla Misericordia di Collegno (v. Tampellini 2) di rompere con chi gestisce i CIE.
Chiedi agli aguzzini della Misericordia di Modena (tel. 059332398) di rinunciare alla gestione dei CIE.

 

BASTA LAGER! BASTA FRONTIERE!