Vicini di casa
7 luglio. Un gruppo di anonimi nemici dei Cie visita la sede di Moncalieri della Camst, la ditta che fornisce i pasti al Centro di corso Brunelleschi. Intanto diffondono un centinaio di volantini nelle buche dei vicini di casa della ditta, nei cortili delle aziende attigue e sui parabrezza delle auto. Poi oscurano fotocellule e citofoni e riempiono i muri di scritte: «Cie=Lager», «Camst complici speculatori», «Infami»… Qui di seguito, il testo del volantino distribuito, comparso su Indymedia Piemonte.
CAMST: chi sono i vostri vicini di casa?
..dei terroristi!! Non esiste altra definizione per chi lucra su persone recluse o specula sulla salute dei vostri figli!
La “CAMST – ristorazione italiana”, infatti, oltre a possedere la ‘Descò’ (ristorazione nel triestino) ed i buoni pasto ‘Day’, a Torino riforinisce le mense di asili e scuole delle circoscrizioni 1 e 6.
Cibo di qualità? A sentire i reclusi del C.I.E. (centro di identificazione ed espulsione) di corso Brunelleschi non si direbbe: scarafaggi, cibo scaduto, nemmeno le bestie da allevamento ricevono simili pasti.
E sì che ogni internato in questi moderni lager della democrazia frutta ai gestori la bellezza di 75 euro al giorno, soldi statali naturalmente, quindi prelevati dalle vostre tasse. In cambio i reclusi ottengono pestaggi, psicofarmaci, umiliazioni, violenze sessuali e qualsivoglia angheria possiate aver studiato a proposito dei lager nazisti.
La COLPA dei prigionieri è la clandestinità, non possedere un pezzo di carta che certifica la propria appartenenza allo stato italiano: i CIE non sono carceri in cui si scontano pene detentive successive alla perpetuazione di un reato, bensì strutture partorite nel ’98 e portate avanti da qualsiasi schieramento politico ed istituzionale per contenere il flusso di migranti, persone disperate fuggite dal proprio paese d’origine (impoverito e sfruttato dalle ‘nostre’ multinazionali e dai nostri governi) col miraggio di un futuro migliore, qui, a ‘casa nostra’. Persone che magari si indebitano per ottenere un ‘passaggio’ per l’italia, donne che per 7 anni sono costrette a prostituirsi e quando decidono di fuggire sono ‘casualmente’ sorprese senza documenti, portate in un CIE, magari stuprate e poi trasferite in galera con l’accusa di aver partecipato a questa o quella rivolta, processi e di nuovo CIE (la detenzione, grazie al pacchetto sicurezza introdotto nell’agosto 2009, è lievitata da 2 a 6 mesi). Persone disperate che pur di non essere rimpatriate, con la previsione quasi certa di essere uccise, arrivano ad ingoiare batterie, lamette, cucirsi le labbra col fil di ferro..
Argomento scomodo, certo, ma pienamente verificabile con un po’ di pazienza e ricerca di informazioni (sempre e comunque nascoste e private): l’ennesima vergogna denunciata a più riprese da moltissime organizzazioni umanitarie o di tutela dei diritti umani, bellamente ignorate in cambio di un facile e comodo guadagno.
Tu non sei italiano. Tu qui non hai diritti. Tu non vali niente
La CAMST collabora in tutto questo, rifornendo con scarti ed avanzi di produzione la mensa del CIE di corso Brunelleschi, e chi sa cosa proprinano ai bambini e ragazzi delle circoscrizioni 1 e 6? Permettereste a vostro figlio di nutrirsi con simili porcherie? E se questo avviene, o se i figli di qualche vostro conoscente frequentano asili o scuole delle suddette circoscrizioni, non credete sia il caso di informarle?
Per quanto ci riguarda non daremo mai tregua a chi si arricchisce avvelenando persone internate in un lager, perchè avremmo potuto essere noi al loro posto.
E nessuno dica che non sapeva, perchè siamo tutti coinvolti in questo orrore.