Ammar

Nel mezzo della serata di Radio Blackout dedicata ai Cie e alle lotte che li stanno scuotendo, la storia di Ammar in diretta dal Cie di Bari.

Da molti anni in Italia, Ammar ha vissuto a lungo a Firenze, città che lo ha visto improvvisamente famoso all’inizio dell’anno passato, quando si è buttato nell’Arno per salvare una ragazza che stava annegando. Fotografie sui giornali, strette di mano e – come si usa quasi sempre in questi casi – un coro di voci che si levano in favore di un bel permesso di soggiorno nuovo di pacca: «l’eroe clandestino» – titolava qualche gazzetta.  Ma poi, come si usa sempre in questi casi, le fotografie sbiadiscono, le promesse vengono presto dimenticate e i piccoli precedenti di Ammar riappaiono e pesano come macigni: nel frattempo viene pure arrestato per una rapina che non ha fatto e – una volta scagionato – portato dal carcere al Cie.

Sullo sfondo il Cie di Bari, dove non ci sono neanche i tavoli per mangiare e ci si deve sedere coi piatti per terra, dove c’è sempre un angolo buono per essere picchiati dai soldati senza esser ripresi dalle telecamere e dove l’ispettore capo si sente onnipotente, padrone della vita e della morte dei corpi in eccesso che gli vengono affidati. Poi la fuga fallita dell’altro giorno, gli scioperi della fame e le cure negate. Una sola nota positiva: un recluso in sciopero, e che stava male, è stato finalmente portato in ospedale dagli operatori della “Emergenza Radio Bari”, preoccupati perché del suo caso se ne stava cominciando a parlare su internet…

Ascolta la voce di Ammar:

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