Fate spazio

Proprio nel mezzo di Porta Palazzo, un nuovo spazio occupato. È la vecchia caserma dei Vigili del Fuoco, che domina la piazza verso est su corso Regina Margherita, fino all’angolo con corso XI Febbraio e di fronte alle Porte Palatine.

Verso le sette e mezza di questa sera un gruppone di compagni ha preso possesso dell’edificio, dribblando la Digos che dal pomeriggio trotterellava per il quartiere alla ricerca di volti noti. Ora la lunga facciata del nuovo palazzo occupato è piena di manifesti colorati e di striscioni, e dentro sono cominciati i lavori per rendere agibile il posto. Una settantina di compagni staziona di fronte l’ingresso.

Tra le altre cose, il nuovo palazzo occupato di Porta Palazzo ospiterà la tre giorni contro le espulsioni che inizierà domani sera.

 

Leggi il volantino dell’occupazione.

 

PALAZZO OCCUPATO

Corso Regina Margherita 128/ Piazza della Repubblica.

 

Quante volte durante la vita in questa città ci pieghiamo alle rinunce, agli ordini e ai piccoli compromessi quotidiani che ci separano dalla soddisfazione dei nostri bisogni? Affitti sempre più alti, controllori sui tram, militari e poliziotti che assediano le strade, sono sintomi di un’angoscia sempre più grande che ci sommerge di paura, noia e documenti. Ecco i vantaggi che ci offre quest’ordine morente.

A questa sicurezza fatta di sottomissione e isolamento, preferiamo il rischio e l’incertezza di rapporti liberi da ogni controllo. Non vogliamo piegarci alla scelta tra il lento consumarsi dei nostri corpi messi al lavoro e il vuoto alienante dell’intrattenimento. Tutto quello di cui abbiamo bisogno lo vediamo in abbondanza, non abbiamo tempo per fermarci a chiederlo.

Torino è affollata di case vuote, che appartengono alla nostra urgenza di abitare e di incontrarci… Dobbiamo aprirle e renderle comuni. Agli imperativi del profitto e della speculazione, sostenuti da politici e istituzioni, siamo decisi ad opporre la nostra volontà di agire: scassinare le serrature, aprire le porte, riempire gli spazi e difenderli.

Quello che vogliamo non è solo un tetto, ma un punto di partenza per  dare corpo ai conflitti che attraversano la metropoli. Siamo convinti che costruire rapporti non mediati dalla merce passi per l’attacco ai rapporti esistenti, che superare le esitazioni e risolversi a gesti concreti sia il primo passo nella giusta direzione.

Questa società annaspa, messa in crisi dall’insofferenza diffusa e dalla rabbia di sudditi ed esclusi…organizziamoci per affossarla.

alcuni tra i molti