Evasioni e rivolte
Gira voce, nei Cie della penisola, che la situazione dentro al Centro di Trapani-Milo continui ad essere caldissima, dopo la grande evasione di febbraio. Infatti venerdì 13 aprile sono scappati circa cento tunisini, e altri venti erano riusciti ad andarsene solo due giorni prima. La dinamica dell’evasione è molto semplice, ma di grande forza: tutti insieme si sono messi a scavalcare le reti della prima recizione delle specifiche aree. Le guardie e i militari del Centro, in sottonumero, sono stati costretti a indietreggiare. Sembra, dalle testimonianze dentro, che alcuni sbirri abbiano addirittura aperto le porte della seconda recinzione per facilitare la fuga ed evitare la collera dei reclusi. Una volta giunti all’ultimo muro, dotato di una grata in ferro molto alta, sono riusciti a scavalcare lanciando dei lenzuoli legati a delle bottiglie di plastica piene d’acqua.
A quanto pare non è stato arrestato nessuno e, dalle parole di alcuni loro amici che si trovano qua a Torino, molti di loro sono già dispersi nelle montagne. Intanto, anche il Cie di via Mattei a Bologna è insorto…
Bologna, 15 aprile 2012
«In dieci tentano la fuga dal Cie Due ore di rivolta degli immigrati
Contusi due militari. Fitto lancio di pietre e detriti contro gli agenti che tentavano di bloccare la fuga. E intervengono anche i vigili del fuoco
Notte molto movimentata al Cie di Bologna: verso le 2,30, un gruppo di dieci persone ha tentato di fuggire dalla struttura, arrampicandosi sulle inferriate. Quando il personale di vigilanza li ha visti e ha tentato di intervenire, decine di altri uomini rinchiusi nella struttura all’interno del Cie hanno iniziato un fitto lancio di detriti e pezzi di mattoni contro poliziotti e militari dell’esercito. Il materiale era stato ottenuto frantumando la parete di una camerata, con una porta divelta usata come ariete.
Per sedare la rivolta sono servite circa due ore e sono dovuti intervenire anche i vigili del fuoco, chiamati per spegnere i materassi ignifughi a cui avevano tentato di dar fuoco (nessuna fiamma, ma tanto fumo).
Due militari hanno subito lievi contusioni e una camionetta, utilizzata per bloccare una via di fuga, e’ stato danneggiata.
Due ospiti, del gruppo che aveva cercato inizialmente di fuggire, sono caduti. Portati all’ospedale maggiore, sono stati dimessi questa mattina: prognosi di dieci e sette giorni per traumi agli arti.»