Inseguimenti
Un altro inseguimento per le strade di Torino, l’ennesima manovra di polizia nel quartiere di Barriera di Milano.
Sono le quattro del pomeriggio quando un giovane magrebino senza documenti viene avvistato da una volante mentre si aggira a cavallo di una ‘bike sharing’ (la bicicletta gialla messa a disposizione dal comune per i cittadini e i turisti di Torino). Gli sbirri pensano che sia rubata e si lanciano all’inseguimento, così il ragazzo decide di rifugiarsi nella nuova casa occupata di via Aosta. Purtroppo in quel momento ci sono poche persone in casa e la polizia riesce ad intrufolarsi attraverso il cancello e, come di routine, chiede i documenti e inizia a chiamare i rinforzi. Di contro i ragazzi presenti in casa iniziano a far girare l’allarme, contattando Radio Blackout e avvisando tutti gli amici e i solidali di zona. Nel giro di pochi minuti arrivano le prime volanti accompagnate dalla digos, ma anche una decina di compagni che riescono ad entrare.
Poi uno scambio di battute tra gli sbirri in divisa e la digos: “Noi dobbiamo portarlo via” – “Allora procedete”. I due poliziotti si avventano sul ragazzo, ma i solidali si intromettono e consentono al ragazzo di fuggire in casa, attraverso le barricate, per salire sul tetto. La polizia non sa bene cosa fare, mentre fuori il numero di solidali aumenta insieme al numero di passanti e persone affacciate ai balconi. Partono un po’ di grida e cori mentre i vigili del fuoco accorrono per cercare di sfondare le barricate che danno accesso al tetto.
Le barricate non si aprono ma non importa più, perchè il fuggiasco non è sul tetto e sembra essere fuggito in strada dal retro della casa. Allora la polizia decide di andarsene annotando i nomi dei presenti, ma già si sentono sfrecciare le volanti per le vie adiacenti.
Nessuna notizia fino alle nove e mezza di sera quando leggiamo su internet che il ragazzo è stato arrestato per resistenza a pubblico ufficiale e denunciato per ricettazione. Probabilmente si trova già al carcere delle Vallette e non sappiamo se, in quanto clandestino, potrà essere espulso o rinchiuso in un C.I.E. appena finite le misure cautelari.