Né concessioni né elemosine
Da questa mattina, proprio nel cuore di Barriera di Milano, c’è una nuova occupazione abitativa. In via Soana 31: alle spalle di piazza Crispi, nel mezzo della ragnatela di stradine che uniscono corso Novara, corso Giulio Cesare e corso Vercelli. Una ventina gli occupanti, tra questi quattro famiglie con bambini, tutti reduci da sfratti, sgomberi o direttamente dall’esperienza dei dormitori. Si son conosciuti durante i picchetti che negli ultimi mesi si susseguono uno dopo l’altro in quartiere per sbarrare la strada agli ufficiali giudiziari ed hanno deciso di non aspettare concessioni né accettare elemosine. Hanno deciso di lottare assieme e si sono presentati ai loro nuovi vicini di casa così:
«Ultimamente è facile trovarsi senza un tetto sopra la testa. C’è qualcuno che non ce la fa a pagare un affitto, spesso ingiusto ed elevato, e finisce così sotto sfratto. Spesso però, ad aspettare l’ufficiale giudiziario e il padrone, il giorno dell’accesso, ci sono solidali e diverse persone con lo stesso problema decise a resistere e ad ottenere un rinvio.
La resistenza allo sfratto può prolungarsi per mesi e mesi, ma arriverà il giorno in cui la polizia, forse faticando, ti butterà fuori di casa con la forza. C’è altra gente che vive già in strada, che corre da un dormitorio all’altro, con la percezione di essere sempre in ritardo, e quando realmente lo è si accontenta di una scomoda panchina.
Gente sotto sfratto, sfrattata e che non ha casa si è incontrata, si è resa conto di non essere sola ma anzi di essere capace a trovare una soluzione insieme.
Non abbiamo atteso nessuna concessione o fatto alcuna elemosina… Ci sono tante case abbandonate e in stato di degrado perché non interessano a nessuno. Oggi ne abbiamo trovata una capace ad accoglierci tutti.
Oggi apriamo questa casa, inizieremo a pulirla, a lavorarci ed a viverci. Saremo i vostri nuovi vicini di casa!»