Gradisca brucia ancora
Non si fermano le proteste dei reclusi del Cie di Gradisca, e infatti nella serata di oggi sono scoppiate nuove proteste. Al momento la situazione è confusa, ma sembra che i reclusi abbiano deciso di completare l’opera di distruzione iniziata due giorni fa. In attesa di aggiornamenti, possiamo raccontarvi alcuni dettagli della rivolta di due giorni fa, trapelati grazie ai racconti di alcuni reclusi ad uno dei banditi torinesi in trasferta a Gradisca:
[audio:https://macerie.org/wp-content/uploads/2013/11/esule-su-cie-gradisca-1-nov-2013.mp3]Nella notte del 30 ottobre tre ragazzi provano a evadere dal Cie di Gradisca ma sfortunatamente vengono notati e bloccati dagli sbirri presenti all’interno del centro che, mostrando il solito coraggio, cominciano a pestarli. Appena gli altri reclusi si rendono conto di quello che sta accadendo cominciano a urlare e a sbattere oggetti contro le recinzioni. Dopo poco le urla si trasformano in fuoco e l’incendio divampa in cinque delle otto stanze presenti nel centro. Vetri spaccati, materassi e lenzuola in fiamme e sopratutto la rabbia dei detenuti fanno desistere la polizia dall’intervenire all’interno delle aree. Gli animi si placano solo alle cinque e mezza del mattino quando, dopo l’intervento di un idrante, i reclusi vengono fatti defluire fuori dalle camerate e vengono lasciati lì, bagnati e al freddo, fino a metà mattina.
Aggiornamento ore 22.30 – Arrivano le prime conferme dalle agenzie di stampa sulla rivolta di questa sera. Sembra proprio che al Cie di Gradisca non ci sia più neanche una stanza agibile e non è chiaro dove dormiranno questa sera i quasi 70 reclusi.
Aggiornamento 2 novembre – ore 12 – Le voci che arrivano da Gradisca confermano che l’opera di distruzione del Centro è quasi terminata e tutte le sezioni sono al momento inagibili. I reclusi, alcuni dei quali da qualche giorno in sciopero della fame, sono stati divisi in due gruppi. Alcuni sono stati chiusi nelle celle di isolamento, che si trovano vicino all’ingresso del Centro. Gli altri sono stati ammassati in due stanzette completamente spoglie, senza arredi né materassi.
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