Rompere l’isolamento
15 febbraio, Ferrara. Un presidio contro l’isolamento di Claudio nel carcere di Ferrara si trasforma in un piccolo corteo spontaneo che blocca il traffico vicino al centro della città, aperto dagli striscioni «Claudio fuori dall’isolamento, La lotta no tav non si isola e non si arresta, Libertà per Claudio, Mattia, Nico e Chiara» e «Solidarietà con i prigionieri in Alta Sorveglianza, Liberi tutti».
Dopo aver ribadito le proprie ragioni con interventi al megafono, volantini, manifesti e scritte sui muri e sulle vetrate delle banche, il corteo viene fermato da un furgone della celere messo di traverso. Il corteo si ferma mezz’ora in mezzo a un incrocio, e poi riparte. Sciolto il corteo, i solidali raggiungono il carcere in automobile, per salutare con urla, slogan e petardoni Claudio, Alfredo, Nicola, Adriano, Maurizio e tutti i detenuti. Mentre lungo la strada si forma una lunga coda di auto ferme, qualcuno scavalca la rete più esterna per tirare i petardi da più vicino, mettendo in allarme i celerini che corrono goffamente di qua e di là. Terminato il saluto, i solidali ritornano a casa, promettendo altre iniziative in città fino a quando Claudio non uscirà dall’isolamento.