Eroi padani
Negli scorsi giorni sono apparsi sui muri torinesi questi manifesti.
Un piccolo putiferio – sul web e sui giornali. Tutti a chiedersi se siano frutto dell’eccesso di zelo di qualche giovane leghista ancora in tirella per i recenti risultati elettorali oppure se si tratti di un falso neanche tanto ben congegnato.
Questa faccenda, però, si risolve in poche parole. La contiguità tra il sindaco leghista di Verona e la destra cittadina è fatto appurato e noto. L’appartenenza dei cinque alla destra veronese, pure: non erano teste d’uovo ma come mazzieri funzionavano benissimo – e anche come candidati alle elezioni. L’assonanza tra le “ronde padane” di Borghezio e le ronde che hanno presidiato il centro di Verona in questi anni salta agli occhi, pur con tutte le differenze di età e di prestanza fisica dei protagonisti. Su tutto, poi, è evidente la pesantezza del clima sociale che si respira nelle metropoli. Clima pesante nel quale la propaganda martellante dei gruppi razzisti e fascisteggianti ha il suo bel peso – e le sue conseguenze.
Per concludere su questo argomento, è evidente che per qualsiasi militante leghista onesto questi manifesti siano più che condivisibili.
Il problema è se militanti e dirigenti della lega condividano la pubblica affissione di manifesti come questi. Qui sta il punto: pensare certe cose e dirsele nelle orecchie è cosa diversa dall’urlarle ai quattro venti. E a decidre è la forza che si presume di avere.
Il giorno in cui i leghisti rivendicheranno manifesti simili sarà perché si sentiranno ben saldi nei Palazzi e nelle strade – non certo perché intanto sono diventati ancora più beceri e fascisti di quanto siano già adesso.
Allora la palla, come sempre, sta a noi.
(Per la cronaca, i parlamentari piemontesi Elena Maccanti, vice segretario provinciale di Torino, Stefano Allasia, segretario provinciale torinese e il capogruppo del Carroccio in Comune, Mario Carossa, hanno dichiarato, in un comunicato congiunto, di dissociarsi dal contenuto dei manifesti e di respingere qualsiasi tipo di responsabilità in merito.)