Ronda
18 febbraio. Quattordici militanti di Azione Giovani, in fila per due ed ordinati per altezza sfilano per le strade di Borgo Dora e Porta Palazzo insieme ad un cane (lupo) e ad un centinaio di poliziotti di scorta. Così acconciati – baschetto e giubbottino catarifrangente, modello tamponamento in tangenziale – non sembrano neanche dei giovani fascisti un po’ sfigati, ma dei coglioni qualsiasi. Incassano qualche insulto dai balconi e dalle macchine di passaggio, ma non si scompongono più di tanto. Del resto, il passaggio loro e soprattutto quello delle truppe di scorta sortisce l’effetto desiderato: in strada è un deserto come ai tempi belli e guerrieri dei loro nonni, quando c’era il coprifuoco.