Gabbie, mercati e Vigili urbani
Due chiacchierate radiofoniche, corpose, tra Roma e Torino e tra Torino e Milano, ai microfoni di Radio Blackout. Al centro delle dirette la solidarietà ai prigionieri dei Centri, ma in mezzo tanti altri temi che emergono – fili che si intrecciano da una città all’altra, quasi a disegnare e avvicinare tessuti urbani e lotte.
Intanto, le “regole di ingaggio” dei Vigili urbani nella guerra permanente che percorre le metropoli come i paesini. L’addio all’idea del pizzardone impegnato soprattutto a contrastare automobilisti indisciplinati armato di fischietto e blocco delle contravvenzioni è un addio veramente radicale e definitivo, dopo tanti anni di tentennamenti. Senza scuse e senza pudori, il corpo della Municipale è oramai delegato all’intervento armato su alcune delle nuove linee di frattura dello scontro sociale, che è scontro diffuso e polverizzato. Se la guerra è la “guerra ai poveri”, il fronte pattugliato dai Vigili urbani sono i grossi mercati popolari, le zone abitate dagli immigrati, quegli angoli di quartieri operai diventati improvvisa e desolata “periferia” anche nel centro delle città. Ovunque si annidi questo nuovo proletariato urbano che non ha più fabbriche dove farsi sfruttare e nelle quali lottare, che si arrangia spesso in mezzo alla strada e che fa paura semplicemente perché esiste… proprio lì passeggiano anche loro, coi guanti di pelle, gli occhiali scuri, gli stivali e lo sfollagente. Mutazione di luoghi, quindi, con relativa mutazione di modi. Pensiamo a Porta Portese e a Porta Palazzo, dunque, ma pensiamo anche alla violenza bestiale contro Emmanuel Bonsu a Parma non troppi mesi fa. E pensiamo anche – per tornare alle dirette che vi presentiamo – a Monza, dove i Vigili urbani si sono improvvisati cani, discretamente idrofobi, a guardia del buon nome della Croce Rossa. Niente di tutto questo, però, resta nell’aria senza provocare reazioni e resistenze. Rimanendo a quel che documentiamo qui sotto, a Roma l’arroganza della squadretta municipale che presidiava Porta Portese 2 è stata contrastata da un gruppo di compagni con la complicità della gente del mercato, a Monza la schiuma sulle bocche dei Vigili rabbiosi è stata notata addirittura dai comuni passanti, che hanno dato la propria solidarietà agli antirazzisti aggrediti e malmenati. Segnali piccoli, per carità, ma sui quali ragionare.
Un altro filo tra città, un filo che parla di luoghi: i mercati, appunto. Porta Portese 2 a Roma, il Balon e le domeniche in piazza della Repubblica a Torino. Luoghi che si stanno gonfiando nuovamente di gente, e di mercanzie, e di confusione. Più rapido è il declino della vecchia città – irregimentata e irrigidita intorno alle fabbriche e agli uffici – più questi luoghi si affollano e crescono, perdono le coloriture turistiche o folk per riassumerne altre spesso più antiche. Luoghi nei quali lo scontro tra le necessità della sopravvivenza di molti e le dinamiche del controllo sociale diventa un fatto potenzialmente di massa. Risse tra Vigili urbani e abusivi, ma anche possibilità concrete e, di nuovo, di massa di mettere i bastoni tra le ruote alla propaganda securitaria che spopola incontrastata in altre zone delle città. Nelle dirette qua sotto vi parliamo solo di Torino e Roma, ma pensiamo anche alle notizie che arrivano continue da Napoli. Anche qui, segnali e profili sui quali ragionare: cosa c’è dentro la polveriera? quale è la “scintilla”? dove può portare l’esplosione?
Un ultimo filo, ancora Torino-Roma. Dentro ai Centri si gioca, a calcio o a carte, e intanto che si gioca si sogna di evadere e poi ci si prova per davvero a scappare. Un altro pezzo di quella nuova ondata di quel movimento per la distruzione dei Centri sul quale abbiamo scommesso e sul quale continueremo a scommettere.
Rispetto a questo movimento la domanda di ciascuno di fronte a se stesso deve rimanere: «e io cosa posso fare?». E a ben guardare anche recentemente non sono mancate risposte e suggerimenti, i più diversi. La settimana scorsa, per esempio, un gruppetto di facinorosi è andato ad interrompere una lezione all’Università di Tor Vergata, a Roma, nella quale un vice-prefetto ed una professoressa insieme parlavano di accoglienza e migrazioni agli studenti. Interrompere per davvero, senza fermarsi a chiaccherare, lasciandosi dietro solo la puzza di un bel mucchio di fialette puzzolenti. Come a dire “lo sappiamo che la macchina delle espulsioni passa anche qui, per la vostra propaganda, e ci siamo”. Bene. E poi le notizie dalla Misericordia di Daniele Giovanardi, che gestisce i Centri di Modena e Bologna e che ha avuto il portone bruciato da un incendio, a suo dire doloso. E poi ancora la contestazione alla festa della Croce Rossa a Monza, che vi abbiamo già raccontato, e della quale vi parliamo ancora nella diretta che segue. E poi un presidio rumorosissimo sotto le mura di Via Mattei, in appoggio ad alcuni detenuti che stavano male e che si sono rifiutati di essere portati in ospedale con le manette. Risposte date da qualcuno, suggerimenti dati a tutti, carte da rimescolare e rimettere sul tavolo, con pazienza e determinazione.
Ascolta la diretta da Milano:
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Ascolta la diretta da Roma:
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