La giornata: arresti a Corelli, soprusi a Torino
Mattina
Alcune ultim’ora dal Centro di via Corelli. La polizia, già ieri sera, ha arrestato 14 dei rivoltosi per resistenza, incendio doloso e per altri capi d’imputazione. Cinque donne – tutte nigeriane – e dieci uomini di varia nazionalità. I compagni solidali ieri sera hanno provato a mettersi in mezzo per impedire il trasferimento in carcere degli arrestati, ma purtroppo senza risultati: ora sono in tribunale e sono riusci a vedere e salutare gli arrestati. Le udienze sono in corso.
Intanto, a Torino, prosegue lo sciopero della fame. Nel primo pomeriggio un ragazzo si è ferito gravemente sbattendo la testa contro una porta, e l’ha Croce Rossa si è rifiutata di soccorrerlo e lo ha deriso, nonostante il sangue per terra. In più è dalla mattina che la Croce Rossa nega l’acqua in bottiglia a chi è in sciopero della fame: “o mangiate e bevete”, dicono, “oppure nulla.”
In molti solidali stanno telefonando ai numeri del Centro per protestare (0115589918 – 0115588778 – 0115589815), ma pare che la situazione non si sia ancora sbloccata. I funzionari, però sono molto infastiditi e non rispondono più al telefono: di fatto dunque, il Centralino è bloccato. Continuiamo così finché non ridanno loro l’acqua.
Ore 16.00
Abbiamo saputo da via Corelli che la polizia sta effettuando un grosso trasferimento di reclusi verso il Cie di Bari con l’idea evidentemente di spezzare la resistenza e la compattezza dei prigionieri in lotta. Tra i trasferiti, c’è anche qualcuno dei protagonisti della sommossa di Gradisca della settimana scorsa: tre rivolte e due trasferimenti in pochi giorni.
Ore 19.00
I reclusi di corso Brunelleschi in sciopero della fame accusano: le bottiglie d’acqua non consegnate e il cibo rifiutato dai reclusi vengono prelevati da un crocerossino che se li carica sulla propria macchina, quella privata, per portarseli a casa.
Da Milano, intanto, arrivala notizia che tutti gli arrestati rimarranno in carcere. La prima udienza del processo a loro carico sarà venerdì prossimo.
Si scopre poi che i trasferimenti da Corelli verso il Sud sono stati di massa. 47 detenuti in tutto sono stati spostati, 28 a Bari Palese e 19 a Brindisi, non si sa se in transito verso altri Cie o verso la deportazione. Alcune agenzie di stampa affermano chee questi trasferimenti sarebbero invece dovuti al fatto che due moduli abitativi sui cinque che compongono il Centro risultano inagibili dopo le sommossa: se è così è evidente che questa settimana di lotta sta chiudendo nei fatti dei bei pezzi di Cie. Tra Gradisca e Milano, i posti disponibili si sono ridotti di un centinaio di unità: tante quante ce ne sono in corso Brunelleschi a Torino, tanto per intenderci.
Ore 19.30
Dopo una giornata intera di telefonate, la Croce Rossa ricomincia a distribuire l’acqua. Da dentro i reclusi ringraziano: “Ragazzi, siete grandi!”. Intanto giunge la notizia della sommossa di Lamezia Terme.
Ore 22,30
Giunge la notizia che un recluso è salito sul tetto di Corso Brunelleschi, da solo. Dopo una mezz’ora viene fatto scendere, non si sa con che modi. Sta di fatto che una volta a terra sanguina da una gamba. La polizia, sempre armata di scudi e manganelli, marca stretto i detenuti, che fanno fatica a comunicare tra di loro e con l’esterno, per paura di essere ascoltati. Diventa difficile, dunque, avere notizie chiare.
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