Non c’è più speranza

Sono giorni difficili al Cie di Ponte Galeria, Roma. I reclusi che stavano facendo lo sciopero della fame a un certo punto non ce l’hanno fatta più e hanno smesso: «Solo in due o tre stanno continuando, ma per problemi personali. Noi altri abbiamo smesso perché la gente, ormai, ha cominciato a mollare. Non c’è più speranza. I motivi della protesta sono tanti… sia per la vita qui dentro, sia per il tempo che dobbiamo passare: sei mesi sono troppi». E poi il cibo «è una schifezza, non si può mangiare: io in due mesi ho perso otto chili e adesso ho paura di andare alla bilancia».
La vita dentro quel lager è una tortura continua: una tortura mentale, una tortura psicologica. Con l’arrivo dei nuovi gestori non è cambiato nulla: è cambiata la gente – dalla Croce Rossa ad Auxilium – ma la regola è sempre quella. Il cibo è sempre scaduto e privo di vitamine, mentre il riscaldamento continua a essere fuori uso. E poi questa legge è ingiusta – ripetono tutti – non è possibile che una persona che esce dal carcere venga riportata nel Cie, che è «peggio di un carcere… ti buttano qua come un animale».
La nuova cooperativa ha assunto anche degli immigrati per lavorare nel centro: bengalesi, africani, un giordano, un siriano e una ragazza marocchina. Erano disoccupati e ora hanno un lavoro, per questo  sono felici e forse non si pongono troppe domande. Del resto, se non avessero questa opportunità, anche loro domani potrebbero ritrovarsi rinchiusi in un Cie.
Un altro recluso, che ha deciso di continuare a oltranza lo sciopero della fame, spiega come si sopravvive con due sole bottigliette d’acqua da mezzo litro al giorno. Si tratta di un uomo che vive in Italia da quattro anni e fuori c’è la sua famiglia che lo aspetta. Accanto a lui c’è un altro recluso, di circa vent’anni, che dopo dieci giorni senza mangiare ormai sembra «un morto che cammina». Del resto il cibo procura un effetto strano nel Cie: dopo aver mangiato viene subito voglia di mettersi a letto a dormire. Ovviamente, anche durante lo sciopero della fame, la somministrazione di psicofarmaci ai reclusi continua.

Ascolta la diretta con Ponte Galeria registrata oggi da Radio Onda Rossa:

[audio:http://www.autistici.org/ondarossa/archivio/silenzioassordante/100308_pontegaleria_fine_sciopero.mp3]

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E già che ci siamo, ricordiamo che alcuni antirazzisti romani stanno organizzando per sabato 13 marzo un presidio fuori dal centro di Ponte Galeria, in solidarietà con chi lotta – da dentro e da fuori – contro i Cie.

Ascolta la diretta con un compagno registrata qualche giorno fa da Radio Onda Rossa:

[audio:http://www.autistici.org/ondarossa/archivio/silenzioassordante/100305_antirazzisti_roma.mp3]

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