Quando “no” è “no!”
Dieci mesi passati tra Cie e carceri, dieci mesi di pasta col pomodoro e riso col pomodoro. E la prospettiva di passarne così ancora almeno altri due.
Oggi Joy ha detto “Basta!” e ha rimandato indietro, a pranzo e cena, la sbobba propinata al Cie di Modena.
Il risultato? La polizia è andata da lei con i militari, l’hanno chiamata in corridoio, da sola, chiedendole perché non volesse mangiare. Joy ha spiegato che non ne poteva più, dopo dieci mesi, di mangiare sempre le stesse cose. Alla domanda “Cosa vuoi fare?”, ha risposto che vuole morire, rifiutare il cibo e fare lo sciopero della fame fino a morire. Il consiglio che le viene dato dalla polizia è di battere la testa contro al muro fino a spaccarsela, di ammazzarsi così.
Ma Joy non demorde e li invita a picchiarla fino ad ammazzarla di botte.
Loro sanno bene cosa succederebbe dentro e fuori i Cie se questa cosa accadesse e, finalmente, se ne vanno…
E domani?
Leggi anche l’appello:
Mobilitiamoci perché non rubino a Joy altri mesi di vita!
e partecipa all’appuntamento dell’8 aprile.