Milano-Torino, sola andata

Un brutto arrivo a Torino, per gli “algerini” trasferiti giovedì da via Corelli. Li abbiamo sentiti ieri sera, e non sono affatto contenti. I motivi del loro trasferimento di massa non sono chiarissimi, sta il fatto che se a Milano erano riusciti a rifiutarsi di vedere il console algerino qui a Torino sono stati costretti con la forza. In più, a quanto testimoniano, l’aria che si respira a Torino è molto più pesante: i crocerossini sono ancora più lenti nelle cure, le guardie sono più bastarde, le pressioni che fanno i reclusi per ottenere gli oggetti per la sopravvivenza quotidiana (coperte, dentrificio, ecc.) vengono tendenzialmente ignorate. Sta di fatto che, solo nel loro gruppo, venerdì un ragazzo ha tentato di impiccarsi dopo aver saputo della morte della madre, e sabato due altri ragazzi si sono tagliati pesantemente. Tra di loro una buona ventina sono “harragas” sbarcati in Sardegna da Annaba, ma oramai non c’è più nessuno di quelli che hanno partecipato alla rivolta che ha fatto chiudere il Cpa di Elmas. Loro, i presunti rivoltosi, sono stati tutti rimpatriati.

Ascolta la testimonianza da corso Brunelleschi:

[audio:https://macerie.org/wp-content/uploads/2010/11/algerini-a-torino.mp3]

E poi una buona notizia. Bilal, il recluso arrestato ad agosto con l’accusa di aver rotto un dente ad un agente di guardia al Cie, è stato scarcerato. Contrariamente a quanto succede abitualmente, uscito dalla matricola delle Vallette, non ha trovato ad attenderlo la solita macchina della Questura che porta i senza-documenti scarcerati in corso Brunelleschi. Quindi è libero, con un ordine di espulsione in mano ma libero. Gli auguriamo buon viaggio.