La palla del sindaco
6 dicembre. A conclusione dell’ennesima e affollata assemblea di ateneo a Palazzo Nuovo, alcune decine di studenti e studentesse decidono di partire in corteo verso il Municipio. Dopo parecchi tentennamenti, e qualche tentativo di rimandare tutto ai prossimi giorni, spuntano striscioni e megafono e il corteo può partire. Tra gli slogan più gettonati “Chiamaparino servo dei padroni, nessun governo dopo Berlusconi” e “Chiamparino parla quanto vuoi, quando blocchiamo lo decidiamo noi”, tutti contro il sindaco di Torino, che da sempre critica gli studenti in lotta e la pratica del blocco di strade e stazioni. Bloccando il traffico in via Po e via Pietro Micca, il corteino arriva rapidamente fuori dal Municipio, e gli studenti entrano, nonostante il maldestro tentativo dei vigili di chiudere i portoni. Esposto uno striscione sulla balconata, rotta una palla dell’albero di Natale del sindaco e ammainate le bandiere italiana e europea, gli studenti escono dal Municipio e se ne tornano, in corteo, a Palazzo Nuovo, bloccando nuovamente le strade.