Piccoli fuochi a Gradisca
«Stipendi che non arrivano e rivolte interne, continua a non esserci pace al Cie di Gradisca. La struttura ”paga” il conto salato della gestione del Cara: sarebbe questa la ragione della mancata erogazione degli stipendi agli operatori del centro. Non si è ancora sbloccata, la situazione denunciata dai dipendenti di Connecting People, il consorzio siciliano che gestisce i servizi interni alla struttura isontina per clandestini.
A tutt’oggi gli operatori non hanno ricevuto né l’ultima mensilità, né la tredicesima. E continuano a lavorare gratis in condizioni molto difficili. Solo nelle ultime ore è emersa la notizia che all’ex caserma Polonio il giorno di Capodanno si è verificata l’ennesima rivolta: protagonisti circa 20 immigrati nordafricani che avrebbero tentato di appiccare il fuoco a lenzuola e materassi nelle proprie celle. «Così non possiamo più andare avanti – confidano intanto alcuni operatori, pur chiedendo l’anonimato -. Anche dai sindacati ci attendiamo qualcosa in più che le solite dichiarazioni di facciata. Già ad ottobre avevamo vissuto questa situazione, sono bastati due mesi perchè i ritardi si ripetessero».
Allora la proposta di un clamoroso sciopero venne scongiurata. Difficile capire cosa potrebbe accadere ora: fra meno di due settimane scade il termine per l’erogazione degli stipendi di dicembre e così le mensilità arretrare rischiano di diventare due, più la tredicesima. Ma a cosa è dovuta questa situazione? La cooperativa trapanese continua a difendersi asserendo che la mancanza di liquidità è dovuta a ritardi nei pagamenti di alcune fatture per la gestione dei servizi. Connecting People vanterebbe, nella fattispecie, un credito non inferiore al milione e mezzo, forse 2 milioni di euro.
Un buco che, a quanto si apprende, sarebbe figlio della gestione del Cara, l’altra struttura per migranti richiedenti asilo politica sita nel complesso dell’ex caserma Polonio e gestita sempre dal consorzio cooperativistico di Trapani.
In buona sostanza, mentre per la gestione del Cie i ”rimborsi” della Prefettura per i servizi effettuati sarebbero assolutamente puntuali, la stessa cosa – questo per complesse ragioni burocratiche e normative – non avverrebbe con la stessa rapidità anche per il Cara. E così una struttura sta trascinando a terra l’altra, o – meglio – sta affossando i suoi dipendenti. «Ma Connecting People sapeva che il meccanismo sarebbe stato questo – protestano gli operatori – si trattava di affrontare con meno superficialità la doppia gestione».
Tutto questo mentre si attendono con trepidazione due tappe molto importanti di questa prima parte di 2011: l’inizio dei lavori di potenziamento della sicurezza e l’appalto per la nuova, doppia gestione di Cie e Cara sino al 2014. La base d’asta dell’appalto triennale ammonta a complessivi 15 milioni di euro.
L’incarico alla Connecting People sarà certamente prorogato di almeno altri due mesi, ovvero sino al 28 febbraio.Gli imminenti lavori di ristrutturazione e potenziamento della sicurezza all’interno del Cie, invece, dureranno indicativamente un semestre. Sarà una ditta veneta, la Easy Light di San Michele al Tagliamento, ad occuparsi dei lavori edilizi (sbarre e offendicula) e di impiantistica (videosorveglianza e sistemi antifuga a infrarossi) all’interno del centro di identificazione. L’impresa veneziana ha presentato l’offerta più vantaggiosa sulla base d’asta di 1 milione e 600mila euro, battendo la concorrenza di altri due soggetti.»