Niente offendicula, ma…
Un appalto (al netto dell’Iva) di 15 milioni e 20 mila euro. È la base d’asta indicata dalla Prefettura di Gorizia, ente appaltante, per la gestione triennale (dal 1° marzo 2011 al 28 febbraio 2014) del Centro di identificazione ed espulsione (Cie, 248 posti, ma non ancora a pieno regime) e del limitrofo Centro di accoglienza per richiedenti asilo (Cara, 138 posti) di Gradisca d’Isonzo.
Uno “stipendio” annuale di circa 5 milioni di euro per i soli servizi interni (escluse, quindi, luce, acqua, gas e il servizio garantito dalle forze dell’ordine), quindi, quello che lo Stato riconoscerà all’ente gestore. In carico al nuovo titolare della gestione saranno i servizi di assistenza generica alla persona (mediazione linguistica culturale, sostegno socio–psicologico), di assistenza sanitaria, di pulizia e igiene ambientale e le forniture per gli ospiti: vestiario, igiene personale (compreso il taglio capelli) ed effetti letterecci (materassi, lenzuola e coperte). A ogni ospite, inoltre, dovrà essere garantita la fornitura di una scheda telefonica di 15 euro e, ogni due giorni, di un buono di 5 euro spendibile all’interno del centro per spese come bolli postali, schede telefoniche, snack alimentari, bibite analcoliche, sigarette, libri, riviste, giornali. Il nuovo ente gestore, inoltre, dovrà gestire anche la fornitura dei pasti (colazione, pranzo e cena). Per il solo Cara è prevista anche la fornitura per neonati e bambini secondo necessità.
Il bando è stato indetto il 28 dicembre, ma al momento non sono ancora state presentate offerte, anche se alcuni soggetti interessati hanno già inoltrato richiesta di accesso ai luoghi. Tra questi non figurano nè il primo gestore del centro per immigrati isontino (la cooperativa Minerva di Gorizia) nè quello attuale, il consorzio cooperativistico trapanese Connecting People, anche se sembra scontata la loro partecipazione alla gara d’appalto. Il termine per la presentazione delle offerte è il 31 gennaio.
Cie che, nel frattempo, è ormai pronto per sottoporsi all’intervento di messa in sicurezza, atteso da ormai due anni. Lavori in partenza già la prossima settimana, come ha confermato il vice prefetto vicario di Gorizia, Gloria Allegretto: «Si stanno solo definendo la questione organizzativa, le procedure per garantire l’esecuzione dell’intervento in sicurezza: l’avvio dello stesso è previsto a giorni. Proprio per ragioni di sicurezza si procederà a lotti e la capienza del Cie sarà probabilmente ridotta in concomitanza dei lavori. Per primi saranno eseguiti quelli di potenziamento della recinzione esterna e dell’impiantistica generale». L’intervento è stato affidato per un importo di 1 milione 641 mila euro alla Easylight di San Michele al Tagliamento, che dovrebbe completarlo in sei mesi.
«La recinzione non verrà potenziata con i cosiddetti offendicula (le sezioni ricurve superiori presenti anche negli stadi, ndr), la commissione etica non lo consente – ha concluso Allegretto –, si procederà semplicemente all’innalzamento della stessa: altezza che aumenterà di oltre un metro. Su questa, poi, verranno posizionati nuovi sensori e si procederà a rivestirla, nelle sezioni più sensibili, con pannelli in plexiglas, in modo da non offrire punti di appoggio a chi prova a scavalcare».