Il sotto-sostituto
3 febbraio. Mario Brescia, chi era costui?
Sostituto di Giuseppe Folino, che a sua volta avrebbe dovuto rimpiazzare Elena Maccanti, la quale aveva preso il posto di Mario Carossa in Sala Rossa, lo sconosciuto neo-consigliere della Lega in Comune ha pensato di dimostrare subito al grande pubblico da che parte della barricata sociale è schierato: in una recente interpellanza ha invocato la tolleranza-zero contro gli abusivi che da sempre stendono i propri teli sul selciato di via Garibaldi, invitando i vigili ad impegnarsi ancora di più a dar loro la caccia, invece di perdere tempo a «fare le pulci ai commercianti regolari». Un astio sedimentato per i poveri che si ostinano ad esistere e a mostrarsi in città, una solida passione per gli interessi dei bottegai, la retorica razzista buona a catalizzare i sentimenti più meschini della piccola borghesia cittadina e l’argomentare un po’ ridicolo da uomo d’ordine di provincia: l’oscuro Mario Brescia è l’archetipo del leghista perfetto.