Maroni: nuovi Cie in ogni regione, mille posti in più
Roma, 14 aprile 2010 – Il Viminale prosegue nel suo progetto di costruire almeno un Cie in ogni regione e presto si avvieranno incontri con i nuovi presidenti di Regione per individuare le localita’ piu’ idonee alle strutture che faranno aumentare il numero dei posti totali disponibili di almeno mille in piu’. Lo ha confermato oggi il Ministro dell’Interno, Roberto Maroni nel corso di una audizione alla Commissione parlamentare Schengen. Il ministro ha affermato di ”non vedere la necessita’ di modificare la normativa vigente sulla gestione dei centri” ricordando che la permanenza nei Cie per gli stranieri in attesa di identificazione e’, nel nostro paese, di sei mesi mentre la normativa europea prevede la possibilita’ di trattenimenti fino fino a 18 mesi. ”In Italia – ha poi aggiunto Maroni – vi sono controlli costanti, ogni trenta giorni, da parte del giudice di pace. Cio’ mi permette di dire – ha quindi detto il responsabile del Viminale – che nei Cie non ci sono abusi”. Ma lo stesso Maroni ha anche detto che ”la struttura dei Cie va potenziata nel nostro Paese e gia’ si sta pensando alle risorse. Stiamo valutando quali strutture adibire con determinate caratteristiche, quali la vicinanza agli aeroporti e la lontananza da centri abitati”. Il ministro ha citato Veneto, Toscana, Campania e Marche come regioni dove costruire nuovi Cie ”per aumentare di almeno mille posti il totale di quelli a disposizione”. Per quanto riguarda, invece, gli arrivi di clandestini nel nostro paese, Maroni ha confermato i buoni risultati ottenuti dal governo, soprattutto con gli accordi con la Libia. Per quanto riguarda gli sbarchi nel corso di quest’anno, ad esempio, al 4 aprile si erano resistrati solo 170 sbarchi di clandestini rispetto ai 4.573 del 2009. ”Un meno 96%”, ha fatto rilevare Maroni che ha spiegato che tutti sono giunti sulle nostre coste ”portati da pescherecci e non piu’ da barconi, e quasi tutti dalla Tunisia”. Riguardo, invece, all’arresto degli scafisti, questi sono risultati essere 33 nel 2009 a seguito di 133 sbarchi rispetto a 77 arresti dell’anno precedente, dopo 665 sbarchi sulle nostre coste.
(ASCA)