Ricorrenze ed evasioni
Centro di detenzione per clandestini di Vincennes, martedì 21giugno 2011: tre anni dopo la morte di Salem Souli e la rivolta che ha ridotto in cenere il centro.
«Sono al centro di detenzione da 14 giorni. Ieri sera, fuori, sono stati accesi dei fumogeni, abbiamo visto il fumo e sentito i petardi, ma è durato poco.
Ieri, durante la giornata, un tipo è evaso dalla mia sezione, il centro numero 2, non lo hanno più ripreso. Oggi, un altro è evaso dal centro numero 1, non so se è stato ripreso oppure no.
Con gli sbirri, dipende dai momenti. A volte ti picchiano, altre volte sono gentili. Abbiamo un problema: non possiamo tenere accendini e l’accendisigari che abbiamo nella nostra sezione non funziona. Quindi siamo costretti a chiedere tutte le volte ai poliziotti. Fanno quello che gli pare: a volte li chiamiamo e loro non vengono o ci insultano.
Il centro è circondato da un reticolato che a guardare fa male al cuore. C’è un detenuto che dice che non hanno il diritto di mettere tutte queste barriere, quando le guardi ti gira la testa.
Ci sono sempre persone che si tagliano le mani o che cercano di impiccarsi. Qui, più del cinquanta per cento dei detenuti è tunisino.»