Vesco, no ai Centri di Identificazione ed Espulsione
Genova, 15 giugno 2010 – ”No alla realizzazione in Liguria dei centri di identificazione ed espulsione, qualsiasi eventuale Cie dovrà essere realizzato con fondi governativi e senza alcun onere economico per la nostra regione, visto che le regioni non hanno alcuna competenza formale per il controllo degli ingressi e dei soggiorni”. Lo ha ribadito oggi a margine del consiglio regionale della Liguria l’assessore all’immigrazione, al lavoro e ai trasporti, Enrico Vesco.
”I Cie ex Cpt – ha sottolineato l’assessore Vesco – sono luoghi di detenzione amministrativa sottoposta all’autorita’ di polizia. Nei cinque anni della scorsa legislatura la Giunta regionale ha manifestato in più occasioni la propria contrarietà a tali strumenti di controllo e gestione dei flussi migratori, assimilabili a strutture carcerarie che umiliano la dignita’ dei migranti nel momento in cui si trovano ad essere trattenuti ed esposti ad abusi, non a causa di comportamenti sanzionabili in quanto nocivi per la collettività, ma per il semplice fatto di essere migranti”.
”Già nel 2007 – ha continuato Vesco – la Giunta regionale dichiarava la propria indisponibilità ad avere sul proprio territorio strutture o centri in cui si svolgono funzioni preliminari di trattamento e identificazione personale dei cittadini stranieri immigrati”.
”La Regione Liguria – prosegue l’assessore – ha deciso di approcciare questa complessa materia da un’altra prospettiva, quella dell’integrazione, della gestione programmatoria, dell’investimento sulla scuola e delle garanzie minime per tutti. Per questo continueremo ad opporci, nel rispetto delle leggi e delle competenze, ai lager per immigrati”.
(Asca)