Nomi fasulli
Milano, 21 agosto 2010 – ”Sono 488 – aggiunge De Corato – i clandestini fermati da inizio anno dai vigili, ovvero uno ogni 12 ore. Ma da quando si sono celebrati i primi processi davanti ai giudici di pace lo scorso settembre per il reato di immigrazione clandestina, le espulsioni procedono col contagocce. Va peraltro fatto notare che ci sono Paesi, come il Brasile, che collaborano scarsamente ai rimpatri. E che sono gli stessi clandestini a ostacolarli. Perche’ in assenza di documenti, danno nomi fasulli: una volta si dichiarano egiziani, poi pachistani, quindi palestinesi”.
“E se il ‘pacchetto sicurezza’ ha prolungato a 180 giorni la permanenza nei Cie e’ anche per rispondere all’escamotage degli ‘alias’. Un altro ostacolo e’ poi il fatto che il clandestino ha spesso in corso procedimenti penali per altri reati. E pertanto non puo’ essere espulso fino a quando non si sia concluso almeno il primo grado di giudizio. Una beffa, alla fine gli diamo una sorta di permesso di soggiorno a tempo determinato. Che a causa delle lungaggini della giustizia diventa una mezza sanatoria”.
“Come ha anche suggerito il sindaco Moratti -sottolinea De Corato – e’ necessaria una modifica della normativa in modo da rimpatriare immediatamente chi ha gia’ commesso reati che destano allarme sociale, scippi, furti, rapine, spaccio, lesioni, resistenza, liti, violenze sessuali”.
(Adnkronos)