Arresti a Torino
Quattro mandati d’arresto e due divieti di dimora: queste le ordinanze emesse del giudice Giuseppe Salerno, e che la polizia sta tentando di eseguire a Torino questa mattina. I mandati sono stati emessi per il presidio al Cie del 28 febbraio scorso, presidio in sostegno di un recluso che stava resistendo all’espulsione e finito con un fotoreporter di Torino Cronaca giustamente maltrattato (qui trovate un esempio della sua prosa)
Fina ad ora la polizia è riuscita sicuramente ad eseguire solo due degli arresti e a notificare un divieto di dimora. Ci sono altri tre fermati, ma non è chiaro se siano tra i ricercati di stamattina o compagni presi perché trovati con gli arrestati: probabilmente, dunque, la polizia è ancora a caccia.
Aggiornamento. Due dei tre fermati sono stati rilasciati: uno era stato preso per sbaglio, nella fretta di abbandonare al più presto il quartiere di Porta Palazzo; a un’altra dovevano notificare solo un obbligo di firma per un furto in Autogrill al ritorno da una manifestazione No Tav. Il terzo invece è stato picchiato durante l’arresto: arrivato in questura senza maglia e con segni di botte, è stato portato prima in ospedale, e poi in carcere. Sono ancora irreperibili due compagni, destinatari rispettivamente di un mandato di arresto e di un divieto di dimora. Quindi al momento una compagna è stata bandita dalla provincia di Torino, e due compagni e una compagna sono al carcere delle Vallette. Per chi volesse scrivere lettere o telegrammi, qui trovate nomi e indirizzo.
(E per tirarvi un po’ su il morale dopo una giornata come questa pubblichiamo qui sotto un piccolo reportage fotografico che documenta in quale stato sia ridotto il Cie di Torino dopo gli ultimi mesi di resistenze, lotte e sommosse.)
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