Gradisca, Torino e Trapani Milo: fuochino
Ancora un tentativo di evasione dal Cie di corso Brunelleschi. Ieri sera un prigioniero ha preparato una corda ed ha provato a scavalcare le recinzioni, ma è stato catturato subito e riportato nelle gabbie. Poco dopo un suo compagno di sezione, invece, ha provato ad impiccarsi ed i militari han dovuto portarlo all’ospedale, dove è tutt’ora: non vedendo tornare il suo amico, l’aspirante evaso di ieri sera poco fa ha ingerito un flacone di detersivo. A Gradisca, invece, la protesta è di nuovo collettiva. Ieri sera i reclusi hanno spaccato buona parte delle reti che stanno sul soffitto delle sezioni. Ora la situazione è di nuovo tranquilla, e vi daremo aggiornamenti non appena ne avremo. Per finire, ieri pomeriggio i reclusi di Trapani Milo hanno inscenato una protesta, presto rientrata per l’intervento delle forze dell’ordine.
Aggiornamento 22 settembre. Quattro evasi nelle ultime ore dal Centro di Gradisca, dove la protesta continua senza sosta. Nel primo pomeriggio di ieri un ragazzo ha tentato con successo una fuga in solitaria e nella notte i reclusi sono ritornati si tetti e hanno provato ad evadere per due volte. Un primo tentativo è parzialmente riuscito, e sembra che almeno in tre ce l’abbiano fatta e siano finalmente liberi. Un secondo tentativo è finito invece in scontri con la polizia e i reclusi raccontato che almeno un paio di loro compagni sono rimasti feriti. E a distanza di parecchie ore, la notizia dell’evasione di stanotte viene confermata anche da alcuni quotidiani locali, che parlano anche di scontri tra reclusi e polizia, costretta ad arretrare da lanci di sedie e bottiglie riempite di sassi.
Tre clandestini evasi dal Cie di Gradisca
La fuga in pieno stile western utilizzando delle improvvisate corde legate alla ringhiera. Le ricerche non hanno dato alcun esito
Altre tre fughe di clandestini sono avvenute dal Cie di Gradisca durante una rivolta. I tre immigrati hanno effettuato un’evasione in pieno stile wester: con delle corde improvvisate hanno preso al lazo la ringhiera esterna e con un perfetto passaggio alla marinara sono riusciti a passare dall’altra parte dopo un salto nel vuoto di 4 metri. La fuga è avvenuta di notte mentre un gruppo consistente di ospiti faceva arretrare dalle loro postazioni i militari e i poliziotti con lanci di sedie, bottiglie riempite di sassi. La rivolta è durata fino all’alba, ma per l’intera giornata la tensione all’interno del Cie è rimasta alta.