Alta tensione a Torino e Gradisca
Nella tarda serata di ieri un ragazzo egiziano recluso nel Cie di Torino viene portato in infermeria, probabilmente per la somministrazione della terapia a base di calmanti. Durante il trasferimento inizia un battibecco con gli agenti di guardia, che iniziano a pestarlo. Isolato dagli altri inizia ad invocare aiuto ad alta voce, mentre un gruppetto di carabinieri si avventa a più riprese su di lui. La risposta degli altri reclusi del Centro non si fa attendere e in almeno tre aree iniziano forti proteste: urla, battiture contro le reti e alcuni piccoli incendi divampano all’esterno delle camerate. Per tenere sotto controllo la situazione l’ispettore capo di turno calma i suoi uomini e fa trasferire in fretta e furia il ragazzo egiziano fuori dal Centro. E mentre arriva la conferma che il ragazzo è stato arrestato con la classica accusa di resistenza a pubblico ufficiale, un gruppetto di una quindicina di solidali si ritrova fuori dalle mura del Centro per un breve saluto rumoroso. Dieci minuti di casino, a suon di botti, battiture e fuochi d’artificio, per far capire ai reclusi in lotta che non sono soli.
Intanto anche a Gradisca la tensione resta alta. Nel Centro friulano, quasi completamente distrutto dopo gli ultimi due giorni di rivolta, la polizia ha molte difficoltà a gestire la situazione. In attesa di ordini dal Ministero e di rinforzi di celerini da Padova, i funzionari della Polizia si arrangiano come possono. Per alleggerire la pressione, sono iniziate le prime liberazioni e i primi trasferimenti, ma chi resta a Gradisca deve fare i conti con il pugno di ferro della polizia. Nella serata di ieri miliari, carabinieri e poliziotti sono entrati nelle stanze dove sono ammassati i reclusi. Non per sedare una protesta, ma per intimidire: volevano i nomi dei responsabili degli ultimi incendi. Non avendo ricevuto nessuna collaborazione, hanno somministrato un po’ di botte.
Per un racconto più dettagliato, ascolta le interviste con i reclusi di Gradisca andate in onda questa mattina su Radio Blackout.