I numeri del Viminale
Dopo settimane di silenzio, al Ministero dell’Interno hanno deciso di dare i numeri. Secondo quanto riportato dalle agenzie di stampa e alcuni giornali, al Viminale si sarebbero messi a fare i conti per spiegare nel dettaglio quel che resta dei tredici Centri sparsi per il paese. Nulla di particolarmente nuovo, per carità: che la macchina delle espulsioni fosse mezza distrutta e vicina al «collasso» lo si sapeva da tempo, e non c’era bisogno di aspettare i conti di qualche funzionario ministeriale.
Ma a ben guardare un dato significativo c’è, e riguarda il Cie di Ponte Galeria a Roma, dove sembra siano rimasti poco più di duecento posti. Se i dati contenuti nel rapporto di marzo 2013 (316 posti) e quelli usciti in questi giorni (222 posti) sono corretti, questo significherebbe che in nove mesi è andato in fumo un terzo del Centro. Senza far notizia, in un silenzio assordante, i reclusi si sono rivoltati, con buona pace di tutti gli estimatori della gestione targata Auxilium.
Da segnalare anche il ritorno sulla scena dei sindacati di Polizia. Nicola Tanzi, segretario generale del Sindacato Autonomo di Polizia, che si dichiara «contrario al reato di immigrazione clandestina» e arriva a definire «incoscienti» quei politici che hanno deciso allungare i tempi di trattenimento fino a 18 mesi. Da buon sindacalista in uniforme, avanza anche le sue richieste, e in particolare «regole di ingaggio adeguate» per tenere a bada i clandestini.