Frontex, di nuovo
Nuovo volo Frontex per Lagos questa mattina, a meno di due mesi dall’ultimo. In totale sono stati deportati una quarantina di nigeriani, per la maggior parte sbarcati nelle scorse settimane sulle coste siciliane e smistati tre giorni fa nei Cie di Torino e Roma. La loro reclusione è stata così breve da non permettere ai reclusi, e ai loro avvocati che non li hanno neanche potuti incontrare, alcun tipo di ricorso contro il decreto di espulsione.
Nel Centro di Torino, per evitare proteste come successo in passato, la polizia è entrata nelle aree nel cuore della notte, verso le tre e mezza. A Roma, i reclusi sono stati prelevati prima della colazione, intorno alle nove. Qui la situazione è stata più movimentata e un recluso si è gravemente ferito sbattendo la testa contro la porta della cella: portato in infermeria d’urgenza, tutto insanguinato, è stato fasciato e sistemato alla buona e portato con gli altri all’aeroporto.
A Torino, dopo la deportazione di stamattina, il Centro è praticamente vuoto: sono rimasti una decina di reclusi, stipati in quel che resta dell’area blu e dell’isolamento.
Dal Cie di Roma arrivano racconti di gesti di protesta e disperazione individuale. Questa mattina un recluso si è cucito la bocca con il fil di ferro, e un altro è in sciopero della fame e della sete da otto giorni e solo oggi, dopo le proteste dei suoi compagni di sezione, quest’ultimo è stato portato in ospedale. Sebbene le sue condizioni siano gravi, a tal punto che non riesce né a parlare né a muoversi, il direttore sanitario del Centro non ne vuole sapere di liberalo: è lui che ha l’ultima parola e decide chi deve rimanere dietro le sbarre.
Nella sezione femminile del lager di Ponte Galeria sono invece internate una quarantina di donne, di cui la maggioranza provenienti dalla Nigeria. L’ ultima deportazione è di questa mattina: come nel maschile, le gabbie non sono state aperte come di consueto alle 8 e la colazione è stata consegnata direttamente in cella, nel frattempo un gruppo di poliziotti maschi è entrato nella cella dove dormivano quattro ragazze nate in Nigeria. Tutte portate via con la forza ma una di loro è riuscita, all’ultimo, a non farsi caricare sul furgone diretto a Fiumicino. Un’altra donna è stata deportata in Russia in tarda mattinata. Come le deportazioni anche le incarcerazioni sono all’ordine del giorno: ieri ne sono state rinchiuse due ed oggi un’altra. La rabbia è tanta, e come se non bastasse, ieri è stato trovato un serpente e le ragazze hanno dovuto risolvere la situazione da sole. Alla richiesta di controllare e pulire tutte le stanze gli operatori di Auxilium non hanno mosso dito.
Per un racconto della situazione nel Cie di Ponte Galeria, ascolta l’intervista con un recluso:
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