Eichmann o non Eichmann? / 2

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A metà strada tra la sforzo documentativo intorno alla macchina delle espulsioni, la riflessione morale e la semplice ricerca antropologica, vi presentiamo qui l’intervista che abbiamo realizzato con Vito Ladisa, il patròn della Ladisa Spa. Nelle parole dell’imprenditore barese, andate in onda questo pomeriggio sulle frequenze di Radio Blackout durante la trasmissione “Macerie su Macerie”, tutta la limpida coerenza di chi sceglie a ragion veduta da che parte stare: «io sono con le Istituzioni e con chi le rappresenta», sempre e in ogni caso, proprio come l’efficiente specialista di Solingen settant’anni fa. Come se la foglia di fico della democrazia potesse bastare a lavarsi la coscienza dalle proprie responsabilità in una storia più che decennale fatta di filo spinato, umiliazioni e pestaggi. Sullo sfondo, l’illusione che la caccia accanita alle fotocamere clandestine nei Centri basti a garantire che nulla si sappia di come sian costretti a vivere (e mangiare) i reclusi e l’ossessione – limpida e coerente pure questa – per gli sgambetti della concorrenza. Se avrete la pazienza di ascoltarlo vedrete che Ladisa ci ha detto tutto quel che volevamo sapere, e che del resto sapevamo già, e lo ha fatto in una maniera tanto chiara da sembrare finta. E invece è vera, proprio come i vermi nei piatti destinati al Cie.
Ascolta l’intervista:
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