Contro Gepsa
Giovedì 9 febbraio, a partire dalle ore 18:30, si terrà un’iniziativa di discussione alle serrande di corso Giulio Cesare 45. Sarà innanzitutto l’occasione per organizzare insieme il presidio di domenica 19 febbraio sotto le mura del Cie, per portare solidarietà ai reclusi che in queste ultime settimane hanno protestato, anche animatamente, contro le condizioni di detenzione. Si vorrebbe poi discutere di Gepsa e del suo ruolo all’interno del sistema di reclusione dei senza-documenti. L’azienda multiservizi è già un colosso della carcerazione privatizzata in Francia e da diversi anni, in Italia, si sta specializzando anche nella gestione dell’immigrazione, amministrando il Cie di Torino e quello di Roma e partecipando al funzionamento del Cara di Milano.
Per prepararsi meglio all’incontro vi segnaliamo qui una raccolta testi di cui vi proponiamo l’introduzione sotto. Invece qui potete trovare il manifesto contro Gepsa da stampare e diffondere e qui il manifesto dell’iniziativa e del presidio.
Nel corso del tempo, sin dal lontano 1998, la gestione dei centri d’identificazione ed espulsione ha subito notevoli evoluzioni. Le modifiche apportate sono state una risposta in senso repressivo e securitario alle trasformazioni violente operate dai reclusi.
Decenni di rivolte, danneggiamenti, incendi, fughe di massa hanno costretto le istituzioni a operare cambiamenti sia dal punto di vista strutturale che nella metodologia di controllo e gestione dei Centri. Muri, reticolati, nuove telecamere dunque, ma anche e sopratutto nuove disposizioni legislative e prefettizie che pongono maggiore accento su sicurezza e repressione, su controllo e differenziazione. Le ultime sortite ministeriali su pericolosità sociale e terrorismo vanno senz’altro in questa direzione.
Allo stesso tempo si fa strada una nuova ottica rispetto al mondo delle associazione umanitarie, CRI in primis, che monopolizzavano il mercato dei Cie, indirizzata ad una gestione sempre più all’avanguardia nell’arginare e mediare la conflittualità che questi posti esprimono.
I Cie del presente e quelli del futuro necessitano di una gestione più efficiente e razionale rispetto al passato? Che tipo di gestore può assicurare di adempiere a questo scopo?
GEPSA, un’azienda francese specializzata nella gestione delle carceri, è entrata da tre anni nel mercato della gestione dell’immigrazione in Italia; il suo profilo e le sue caratteristiche probabilmente rappresentano la risposta ai due quesiti posti.
Questa raccolta di testi, scritti in Italia dal 2014, vuole offrire un quadro se pur limitato sull’azienda in questione.
Conoscere meglio le sue caratteristiche, le sue dinamiche e i suoi interessi serve, infatti, sia allo scopo di comprendere le dinamiche repressive in corso sia, soprattutto, riuscire ad affinare meglio gli strumenti di lotta a nostra disposizione