Serate di ordinaria amministrazione poliziesca
Nove di sera, giardini ex-Gft tra corso Giulio Cesare e corso Vercelli, retata della polizia.
Succede spesso ma rispetto alle poche volanti delle ultime volte ieri lo schieramento era rinforzato, in prima fila i borghesi. Arriva alla spicciolata qualche nemico delle espulsioni e in qualche minuto sul marciapiede dirimpetto si forma un capannello di voci che si alzano contro le forze dell’ordine. Il tempo di due o tre cori e spuntano da dietro l’angolo due camionette, parte la carica contro il gruppo, gli agenti in borghese sollevano il cappuccio e, con il chiaro intento di fermare qualcuno, iniziano la caccia per le vie retrostanti.
L’inseguimento si protrae e cinque compagni vengono presi di malo modo, qualcuno persino prelevato da dentro il cortile di un palazzo, mentre gli altri si riuniscono di nuovo e tornano indietro.
Ai giardini la celere forma un cordone attorno ai fermati e tutti gli altri iniziano a intonare cori per la loro libertà, cori sempre più forti che riescono a coinvolgere le ormai tante persone ferme a guardare. Quando il cellulare li porta via, la situazione intorno alle forze dell’ordine è parecchio tesa con urla di odio contro di loro che vanno ben oltre il gruppo di compagni.
In una manciata di minuti si dileguano tutti i mezzi mentre su corso Giulio Cesare qualcuno decide di ribaltare i cassonetti e bloccare il traffico per la rabbia e la paura di possibili arresti. Durante la notte l’arredo urbano rovesciato vicino al ponte Mosca prende fuoco.
Nella notte vengono rilasciati tutti, qualcuno dopo esser stato menato tra le mura dove si gode del profumo della legge.