Dopo la rivolta

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È passato quasi un mese dall’ultima rivolta in c.so Brunelleschi ma il Cpr è di nuovo strapieno e i reclusi dormono su materassi buttati sul pavimento delle sale destinate ai pasti.

L’area che era stata dichiarata inagibile dopo la rivolta ha ripreso la sua normale funzione dopo qualche settimana di lavoretti alla veloce, pronta a essere riempita di fretta ingabbiando nuove persone ogni giorno, mentre l’area rossa, che era stata temporaneamente divisa in due, è tornata a fungere da sezione nuovi giunti e punto logistico per deportazioni e rilasci.

Dentro al centro continuano le espulsioni soprattutto di ragazzi tunisini e marocchini, di questi ultimi dieci in tre giorni. Chi rimane certo non se la spassa meglio: la settimana scorsa l’impianto di riscaldamento per quattro giorni è stato spento, per un mal funzionamento dato da “problemi tecnici” – dicono dall’amministrazione; molti reclusi si sono ammalati e dei solidali hanno deciso di portar dentro dei vestiti caldi che purtroppo non sono che un piccolo aiuto contro le temperature fredde che si creano dentro a dei prefabbricati. Molti reclusi hanno bisogno di cure mediche per problemi di salute di grave entità che vengono continuamente negate, mentre la “soluzione” messa in atto nel centro è somministrare paracetamolo a tutti, un po’ come pensare di porre rimedio alla denutrizione con l’acqua calda.

Il Cpr è una merda.