Sciopero della fame, presidio e rivolta
25 maggio. Sulla sede della Croce Rossa in via Bologna compaiono alcune scritte che denunciano quanto accaduto nel CPT: “Assassini” e “CRI complice dei CPT”. Intorno alle 18 di fronte al centro una sessantina di persone partecipano ad un presidio in solidarietà con i reclusi: urla, battiture e interventi al microfono per circa due ore. Grazie ad un numero di telefono, i solidali si mettono in contatto con i reclusi, che raccontano storie di pestaggi, violenze e psicofarmaci, somministrati non soltanto nel cibo. Nella serata la protesta degli immigrati prosegue con lo sciopero della fame e con la distruzione degli arredi del centro: materassi, coperte, reti, tutto ciò che si trova all’interno delle loro celle viene buttato fuori.
Passano tutta la notte svegli urlando la loro rabbia. Qualcuno tenta un atto estremo snervato dalla condizione in cui si trova, tentando di impiccarsi, ma i suoi compagni lo soccorrono evitando che il gesto abbia delle conseguenze. La polizia non interviene, e resta a guardare.
Ascolta il racconto di un recluso, intervistato da Radio Blackout la mattina del giorno successivo [8,8 Mb]: [audio:http://www.informa-azione.info/files/ABDO-CPT-h.mp3]
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