Dichiarazioni e magliette in tribunale
26 ottobre. Ennesima udienza del processo contro gli occupanti della Croce Rossa. Uno degli imputati prova a leggere una dichiarazione spontanea sui fatti, firmata a tre mani dai compagni sotto processo, ma è interrotto più volte dal giudice. Una dozzina di solidali tra il pubblico si alza in piedi componendo con le lettere impresse sulle loro magliette le frasi: C.R.I. ASSASSINA (davanti) e FUOCO AI CPT (dietro). I solidali vengono subito espulsi dall’aula. Agenti della digos richiedono i documenti ai facinorosi portatori di lettere, nonchè l’esposizione individuale della maglietta incriminata. Il rifiuto da parte del gruppo di sottostare alla curiosità degli agenti, che per altro avevano registrato tutta l’udienza con la telecamera, produce qualche momento di tensione, spintoni e la minaccia di essere tradotti in questura per procedere all’identificazione. Il gruppo non si fa intimidire e, invece di essere caricato sui cellulari, viene infine lasciato andare. I questurini probabilmente tornano alla base a giocare con lettere dello scarabeo più docili e mansuete…