Chi è illegale?
Nel tardo pomeriggio del 10 luglio il gruppo di rumeni che la domenica precedente aveva deciso di prendersi una casa abbandonata in via Pisa 5 sono scesi in strada e sono andati in corteo verso la sede della VII Circoscrizione in corso Vercelli 15.
Il consiglio circoscrizionale doveva discutere la richiesta della fascista Montaruli di chiedere lo sgombero della casa occupata dai baraccati rumeni.
Lungo il corteo, cui hanno preso parte anche una sessantina di solidali, è stato distribuito un volantino in italiano e in rumeno scritto dagli occupanti. Nel volantino si racconta la storia di queste famiglie, obbligate dalla miseria a campare tra topi, fango, serpenti, senza luce, acqua né riscaldamento.
La stessa storia è stata ripetuta dentro alla sala della circoscrizione dove è entrata una delegazione di 10 adulti e cinque bambini.
Una storia senza troppe sfumature, perché le nuance sono un lusso che sulle rive della Stura non ci si può permettere. L’italiano stentato non ha impedito ai tre immigrati intervenuti di trasmettere la disperazione e la determinazione di una vita vissuta a fatica e di un futuro che si vorrebbe riacchiappare per la coda per consegnarlo ai propri figli e nipoti.
All’esterno, per tutte le ore del presidio, i solidali hanno continuato a scandire slogan e a battere sulle inferriate. Agli italiani ed ai rumeni si è unito un folto gruppo di ragazzi marocchini, che hanno subito sentito loro quella lotta.
Imbarazzate e penose le risposte dei vari consiglieri, sia di destra che di sinistra, che alla fine non hanno avuto il coraggio di invocare lo sgombero ma si sono limitati a dichiarare che l’occupazione è un gesto illegale.
Alla fine i bambini presenti si sono seduti tutti in prima fila, mentre una occupante chiedeva se anche i bambini sono illegali. Uno dei consiglieri del centro destra ha cominciato ad inveire contro un compagno, mentre una compagna in risposta gli chiedeva di guardare negli occhi i bambini e di dire loro che erano illegali. L’atmosfera si è riscaldata per qualche momento: poi polizia e altri consiglieri si sono messi in mezzo e la delegazione è uscita gridando forte “casa per tutti!”.
Chi vuole dare una mano o semplicemente esprimere solidarietà passi nei prossimi giorni in via Pisa 5.