Sull’orlo di una crisi di nervi

17 luglio. Un dibattito dal titolo «paure urbane». Dietro al tavolo siedono l’Assessore alle Politiche per l’integrazione della città di Torino Ilda Curti e quello alla Cultura Fiorenzo Alfieri.

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Dall’altra ci sta il pubblico, una trentina di persone radunatesi tra i tendoni di “Arcipelago” – la festa estiva della seconda Circoscrizione curata dall’Arci. Tutto intorno, salciccie, piadine, sound-check di bande emergenti e anziani che ballano mazurke. L’organizzatore non fa in tempo a pronunciare quattro parole di introduzione che una donna del pubblico estrae un enorme megafono dalla borsetta e comincia a raccontare la storia delle famiglie rumene sgomberate da via Pisa. Qualcun altro si alza e distribuisce volantini, altri espongono uno striscione con su scritto: «Casa per tutti». Fin qui una contestazione ordinaria: gli assessori abbozzano nervosamente qualche risposta, lo scarso pubblico si guarda attorno disorientato, alcuni giovanotti della sicurezza tentano energicamente di dissuadere i contestatori dal contestare, altri se ne rimangono lì con le mani in mano sussurrando «ma questi hanno ragione», la donna al megafono continua a raccontare. Poi la situazione precipita: l’Assessore all’Integrazione sbarella e, in preda ad un raptus, dribbla il tavolo dei relatori e si avventa sui solidali con via Pisa. La sicurezza la placca al volo e lei, come nelle migliori risse da bar, si dibattete furiosamente nel tentativo di divincolarsi. Ricopre di epiteti irripetibili i presenti e, riconosciuto uno dei contestatori, gli urla: «Ma tu non eri in galera, ragazzino?». Poi scappa, mostrando ripetutamente il dito medio al pubblico sbigottito. Le luci si spengono, il dibattito viene annullato e gli amici di via Pisa fanno il giro della festa ad esporre le proprie ragioni tra le salciccie e le piadine, recuperando anche qualche applauso striminzito dagli anziani amanti della mazurka.


(Cosa ne sia stato poi della povera Ilda Curti non ci è dato di sapere con esattezza. Sappiamo solo che, in questi giorni, per provocare spassose crisi di nervi tra gli amministratori comunali è sufficiente pronunciare ad alta voce la parola «via» abbinata con «Pisa». Avranno mica dei problemi di coscienza?)

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