Casa Calvano
18 giugno. Nel pomeriggio un gruppo di rumorossisimi antirazzisti, armati di faccia tosta, pentole, fischietti e microfoni, si ritrova di fronte al civico 65 di via XX settembre, dove risiede Antonino Calvano, presidente del Comitato provinciale della Croce Rossa. Costui – diretto superiore di Antonio Baldacci – non si è fatto vedere, non ha risposto agli inviti a dire la sua su quanto succede ogni giorno nel Cpt di corso Brunelleschi. Ma molta gente si è fermata a chiedere e ad ascoltare, al punto che le forze dell’ordine sono state costrette ad intimare ai manifestanti di sciogliersi. Alle parole sono presto seguiti i fatti: gli antirazzisti sono stati circondati da Digos e uomini dell’antisommossa, gli striscioni staccati e gettati sprezzantemente addosso ai manifestanti, sotto gli occhi di tanta gente che, forse, si è chiesta perché la polizia avesse tanta paura delle parole.