Schiavi a Grugliasco
4 luglio. Blitz notturno al Centro agroalimentare torinese di Grugliasco, con cinque stranieri arrestati e tredici denunciati perché senza permesso di soggiorno. Dall’inizio dell’anno gli arresti sono stati ventuno e le denunce quarantotto. In più, a detta del presidente del Centro, nello stesso periodo tremilatrecento persone sono state accompagnate fuori dai cancelli dalla vigilanza interna perché senza contratto. A quanto pare, blitz dopo blitz, controllo dopo controllo, i clandestini si fanno pagare sempre di meno: l’ultimo prezzo noto è cinquanta centesimi per scaricare un intero camion di angurie. Da un quotidiano, ecco le dichiarazioni di alcuni lavoratori regolari del Centro: «Questi ragazzi prendono un euro o addirittura cinquanta centesimi a servizio e non hanno nessun diritto. E inoltre disincentivano le imprese, per la maggior parte cooperative, ad assumere manodopera regolare. Poi capiamo che lo fanno perché devono pur lavorare e piuttosto che andare a rubare o spacciare è meglio così. […] Le cooperative ci assumono come soci. Non abbiamo né ferie né tredicesima né malattia. Lavoriamo sette giorni su sette e nessun sindacato ci tutela. Su uno dice qualcosa, gli rispondono che quella è la porta. Bisogna tutelarci di più.» Detto tra noi, forse, è meglio spacciare.