Che liberazione!
19 ottobre. Questa mattina a Porta palazzo via Cottolengo era di nuovo deserta, di nuovo blindata da un centinaio tra poliziotti, carabinieri e vigili urbani in tuta. Meno di domenica scorsa, ma i furgoni erano gli stessi, e ugualmente minacciosi, e spaventosi. Gente ce n’era, e anche tanta, forse, però così dispersa in una piazza tanto grande da sembrare poca, e debole. Mancava l’allegria del mercato di via Cottolengo. Insomma sembrava prospettarsi una bella domenica di merda. Ma all’improvviso spunta un pallone, e qualcuno comincia a giocare. Ma il pallone finisce sul tetto, nooo! ma, attenzione! ne spunta un altro. La gente comincia a radunarsi, incuriosita. Si schiera davanti agli sbirri, per vedere meglio la partita. Saltano fuori due porte, qualcuno traccia le righe per terra. Sembra di essere veramente allo stadio! Si grida, si grida forte, e si grida in tanti. Nel frattempo, dietro la curva si piazzano le prime bancarelle di pane, menta, bibite, frutta, stoffe, Quando arriva chi vende scarpe e vestiti, si devono spostare le porte per liberare la strada al mercato di Via Cottolengo. Dopo un po’ le partite finiscono, solo qualcuno palleggia ancora. Ma dietro, la strada brulica ancora di gente. Chi compra, chi vende, chi passa e guarda solo. Insomma, un mercato normale, solo più piccolo, ma libero. Non un libero mercato, ma un mercatino liberato, una partita ancora aperta. E, a proposito, la polizia? La polizia è andata via, prima della fine del primo tempo.