Stupefacenti
8 febbraio. Una dopo l’altra, a catena, le reazioni all’infarinatura del presidente dell’ottava circoscrizione Mario Cornelio Levi. Intanto di Levi stesso che, in una intervista apparsa il giorno successivo alla contestazione, ha fatto marcia indietro ammettendo che i venditori di pane sotto i portici non sono forse così «intollerabili» come nell’intervista di due giorni prima. Poi del sindaco Chiamparino, che ha espresso la propria solidarietà a Levi, vittima di un gesto tanto… «palesemente antisemita» (cosa c’entri questa faccenda del pane sotto i portici con la religione praticata dal bisnonno di Levi è un mistero da ufologi ubriachi, buono in effetti solo personalità del calibro di Massimo Numa e del sindaco Chiamparino). Poi di nuovo di Levi che, rincuorato dalla solidarietà un po’ casuale del sindaco, ha garantito che in ogni caso non si farà intimidire «dagli anarchici». Ed infine dell’associazione dei commercianti di via Nizza, che garantiscono di essere oramai sul lastrico… per colpa degli abusivi.