La città e i senza volto
7 marzo. Finito il corteo contro la violenza sulle donne un gruppone di antirazzisti si raduna sotto le mura di Corso Brunelleschi per fare sentire ai reclusi la propria vicinanza e per informarli delle lotte in corso a Milano e a Bari: un’ora e mezza di petardi, slogan, battiture, dirette radiofoniche e fuochi artificiali. Qualcuno, da dentro, telefona: «Ehi, ciao!, ti ricordi di me? Ci siamo conosciuti l’altro giorno alla fermata…». La città dei senza volto e quella di tutti gli altri si sovrappongono e si intersecano, nei quartieri dei poveri. Ci si saluta con una promessa: domani continueremo a lottare.