Console

20 marzo. Visita del console marocchino dentro le gabbie di corso Brunelleschi. Uno per uno, prende da parte una ventina di ragazzi e annuncia loro che ormai li ha riconosciuti e li farà espellere nel giro di qualche giorno. I venti sono disperati: molti di loro, prima di essere presi, lavoravano e sanno benissimo che non vedranno più gli stipendi arretrati. Emergono anche altre storie, di gente che ha vissuto in regola in Italia per anni e che ad un certo punto, perso il contratto di lavoro nel momento sbagliato, ha perso anche il permesso di soggiorno. Intanto, si scopre che uno dei tre (presunti) tunisini che una settimana fa si erano rivoltati contro l’espulsione è stato trasferito a Roma.