100 botti più uno, o quasi
6 aprile. Saputa la notizia del nuovo tentativo di evasione dal Cpt di corso Brunelleschi a Torino, un nutrito gruppo di antirazzisti si raduna con il favore delle tenebre sotto le mura del lager per un blitz solidale con i reclusi. Armati di megafono, pietre e un centinaio di botti, danno vita a 4 minuti di puro rumore, a cui i reclusi rispondono con fischi e urla. Pochi istanti dopo, alcuni di loro vengono fermati in macchina da ben sei volanti della polizia accorse sul posto, due auto della digos e una macchina dei carabinieri, arrivata in clamoroso ritardo. Da notare che, nella concitazione della “cattura”, la carovana di polizia ha rischiato di fare un tamponamento a catena, che sarebbe stato il centounesimo botto della serata. Una ridicola tragedia che sarebbe stata del tutto inutile, a parte ovviamente le perdite nelle fila nemiche: l’esito della perquisizione alla ricerca di “armi, esplosivi o strumenti da effrazione” è stato assolutamente negativo.